Giovanni 4:1-54


La seconda parte del dialogo di Nostro Signore con la donna samaritana ha avuto due interpretazioni differenti, una letterale e un’altra allegorica, non priva di qualche fondamento, sulla quale ci soffermeremo ogni tanto. Vediamo che, rispetto alle parole che furono dette alla donna riguardo all’acqua viva, c’è una brusca variazione di argomenti: posto che lei non aveva capito il riferimento all’ “acqua viva” di Gesù, era necessario aprirle un percorso che si concluderà con la rivelazione di essere Lui il Messia; la donna infatti disse infatti “So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa”. Da queste parole abbiamo un dettaglio molto importante, cioè che la samaritana credeva che il Messia sarebbe arrivato un giorno, senza sapere quando e se lo avrebbe visto, poiché dice “So che deve venire”, non un generico e scettico “Dicono”. Rispettando la cronologia del racconto, vediamo che il nuovo contenuto del dialogo è “Va’ a chiamare tuo marito – originale “l’uomo” – e torna qui”. Gesù rivolge questo invito per dimostrare a quella donna la sua conoscenza del percorso che aveva compiuto. La sua risposta “Io non ho marito”, trovò infatti la sua giusta lettura nella replica: “Hai detto bene, «Io non ho marito». Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. Ecco, qui molti si sono cimentati in diverse interpretazioni, accusando la samaritana di poligamia o di immoralità, oppure altri hanno messo in connessione i cinque mariti della donna con le cinque fasi storiche e le attività idolatre dei samaritani, ma in questo caso Gesù avrebbe detto cose note e non sarebbe stato mai riconosciuto dalla donna come un profeta; al limite, come una persona colta o uno storico. La samaritana, invece, aveva avuto cinque mariti che poi l’avevano ripudiata seguendo le modalità della Legge mosaica e, dopo quei cinque divorzi, era ospitata da una persona che non era suo marito, cioè non aveva rapporti carnali con lei. Non era nemmeno promessa in sposa a qualcuno – perché in tal caso il “fidanzato” sarebbe stato chiamato “marito” – né poteva convivere more uxorio perché inconcepibile per quei tempi. “Non è tuo marito” si deve leggere nel senso “si prende cura di te in un altro modo”, quindi un parente, più o meno lontano. Occorre fare molta attenzione nella lettura di questo testo, perché si rischia di adattarlo ai nostri tempi e costumi: allora era all’uomo che era concesso divorziare, non alla donna. Così in Deuteronomio 24.1: “Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi perché ha trovato in lei qualcosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio, glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa”. A quel punto la donna era libera e poteva diventare moglie di un altro. Non possiamo sapere se gli uomini che avevano ripudiato la samaritana lo avevano fatto perché aveva un carattere difficile perché, per lo meno in Israele, quel “qualcosa di vergognoso” era diventato col tempo un pretesto e poteva anche essere costituito da una minestra mal cucinata o qualsiasi altro difetto che l’uomo desideroso di sbarazzarsi della propria moglie potesse trovare. Questi “difetti” ai tempi di Gesù erano considerati sufficienti per divorziare. Per la donna ripudiata, se non trovava un altro marito, si apriva un percorso molto difficile: la sua famiglia di origine si sentiva disonorata e non la riprendeva con sé per cui non era infrequente che si avviasse sulla strada della prostituzione per mantenersi. L’innominata samaritana che parlò con Gesù, aveva trovato una sistemazione diversa e, se fosse ospite da un parente misericordioso, a servizio oppure ospite di qualcuno, non sappiamo con certezza. Giovanni ha ritenuto di informarci dettagliatamente sul dialogo intercorso, non sul passato di questa donna che, per il ruolo avuto di testimone, appare sinceramente irrilevante. Se le condizioni spirituali della samaritana fossero state tali da renderla incompatibile col Vangelo, (vedi ad esempio i presuntuosi, religiosissimi farisei) Gesù non le avrebbe parlato, ma se all’inizio dell’episodio abbiamo letto che “doveva passare per la Samaria” nonostante le strade per la Galilea fossero due, ciò implica sia che aveva un appuntamento sia con lei, sia coi suoi conterranei.

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