Gli errori compiuti da Charles Taze Russell nella sua cronologia
Nel suo volume Il tempo è vicino, della serie Studi sulle Scritture, il pastore Charles Taze Russell propose una sua “cronologia della Bibbia”, pubblicando una tabella intitolata “Dalla creazione di Adamo”.
La prima riga di questa tabella recita: “Fino al diluvio 1656 anni”, fornendo poi i riferimenti biblici in una successiva tabella intitolata “Periodo pre-diluviano”.
La seconda riga recita: “Dal diluvio al patto di Dio con Abraamo 427 anni”, di cui egli dà poi gli appoggi biblici.
La terza riga recita: “Dal patto abraamico sino all’Esodo e alla promulgazione della Legge 430 anni”, fornendo nelle pagine successive anche di ciò le prove bibliche.
Questa ricostruzione, per un totale di 2513 anni (1656 + 427 + 430) – dalla creazione di Adamo alla Legge – è esatta, come dimostriamo anche nel nostro studio intitolato Da Adamo alla Legge, in questa stessa categoria.
La quarta riga della sua tabella recita: “Dalla promulgazione della Legge alla divisione di Canaan 46 anni”. Egli cita, a dimostrazione, diversi passi biblici.
Russell cita Numeri 33:3 che dice: “Partirono da Raamses il primo mese, il quindicesimo giorno di quel mese. Il giorno dopo la Pasqua i figli d’Israele partirono”. Qui abbiamo una data precisa: 15 di nissàn, ma l’anno viene taciuto; è comunque l’anno dell’Esodo, che abbiamo già accertato essere l’anno 2513 dalla creazione di Adamo, come esaminato nello studio Da Adamo alla Legge e come lo stesso Russell accetta.
In Numeri 10:11-13, che Russell cita, si legge: “Il secondo anno, il secondo mese, il ventesimo giorno del mese, la nuvola si alzò sopra il tabernacolo della testimonianza. I figli d’Israele partirono dal deserto del Sinai, secondo l’ordine fissato per il loro cammino; la nuvola si fermò nel deserto di Paran. Così si misero in cammino la prima volta, secondo l’ordine del Signore trasmesso per mezzo di Mosè”. Qui siamo al “secondo anno” dall’Esodo (Numeri 1:1) ovvero all’anno 2514 da Adamo.
Russell cita poi Giosuè 14:7-10 in cui la spia israelita Caleb dice: “Io avevo quarant’anni quando Mosè, servo del Signore, mi mandò da Cades-Barnea a esplorare il paese e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore. I miei fratelli, che erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, ma io seguii pienamente il Signore, il mio Dio. In quel giorno Mosè fece questo giuramento: ‘La terra che il tuo piede ha calcata sarà eredità tua e dei tuoi figli per sempre, perché hai pienamente seguito il Signore, il mio Dio’. E ora ecco, il Signore mi ha conservato in vita, come aveva detto, durante i quarantacinque anni ormai trascorsi da quando il Signore disse quella parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto; e ora ecco che ho ottantacinque anni”. Ora, Russell fa notare che i 45 anni di cui parla Caleb abbracciano il periodo che va dalla ricognizione della Terra Promessa alla sua spartizione. Poiché al tempo della ricognizione, quando Caleb aveva 40 anni, era trascorso un anno dall’Esodo, ecco che si ha il periodo di 46 anni (1 + 45) ricostruito da Russell. Quindi, ai 2513 anni precedenti vanno aggiunti 46 anni, arrivando così all’anno 2559 da Adamo, anno della spartizione di Canaan. Anche questo è esatto.
L’errore che però fa il pastore si trova alla quinta riga della sua tabella, che recita: “Periodo dei Giudici 450 anni”. Egli cita il passo biblico di Atti 13:20: “Dopo queste cose, per circa quattrocentocinquant’anni, diede loro dei giudici fino al profeta Samuele”. Siccome il versetto precedente (v. 19) dice che Dio “distribuì loro come eredità il paese” (spartizione della Terra Promessa), egli conteggia da quell’anno (il 2559 da Adamo, ottenuto sommando ai precedenti 2513 anni il periodo di 46 anni) i “circa 450 anni”. In più, Russell non accetta la traduzione “circa”. Egli fa notare che la parola greca ὡς (os), tradotta “circa” significherebbe “durante”. In verità, ὡς (os) significa “come / per lo più / quando / siccome”, sicché la traduzione “circa” è appropriata al contesto. Comunque, egli cita a sostegno Luca 24:32: “Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr’egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?”. Qui viene tradotta con “mentre” la particella ὡς (os). .
Tuttavia, una traduzione più felice sarebbe “quando”. In greco “durante” si dice διά (dià) e non ὡς (os). Russell cita anche Atti 1:10: “E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava”. Qui temiamo che il Russell abbia fatto troppo affidamento sulla traduzione inglese cui faceva riferimento. Il “mentre” presente nella traduzione non compare nel testo biblico. Il testo greco ha
καὶ ὡς ἀτενίζοντες ἦσαν εἰς τὸν οὐρανὸν πορευομένου αὐτοῦ
kài os atenìzontes èsan èis ton uranòn poreuomènu autù
e come aventi lo sguardo fisso erano a il cielo andatosene lui
Il “mentre” è inserito dal traduttore per rendere più comprensibile la traduzione ma non fa riferimento a ὡς (os). Si veda, ad esempio: “E come [ὡς (os)] guardavano fisso in cielo mentre egli se ne andava”. Anche nel passo di Atti 10:17, l’ultimo citato da Russell, non c’è motivo di tradurre ὡς (os) con “durante” o “mentre”. Il passo dice: “Mentre Pietro, dentro di sé, si domandava che cosa significasse la visione”. Ma, ricordiamolo, questa è una traduzione. Il testo greco ha:
ὡς δὲ ἐν ἑαυτῷ διηπόρει ὁ Πέτρος
os de en eautò diepòrei o Pètros
siccome poi in se stesso era perplesso il Pietro
Le traduzioni cercano di rendere comprensibile il testo al lettore, ma per un esame accurato delle parole occorrerebbe riferirsi alle interlineari.
Il “circa” va quindi accolto. Tuttavia, l’errore vero che fa il fondatore degli Studenti Biblici è quello d’accettare la traduzione tradizionale di Atti 13:20: “Dopo queste cose, per circa quattrocentocinquant’anni, diede loro dei giudici”, senza verificare il testo originale greco (che probabilmente non sapeva leggere e tradurre). Ecco il testo biblico:
Atti 13:20*
ὡς ἔτεσι τετρακοσίοις καὶ πεντήκοντα καὶ μετὰ ταῦτα ἔδωκεν κριτὰς ἕως Σαμουὴλ
os ètesi tetrakosìois kài pentèkonta kài metà tàuta èdoken kritàs èos Samuèl
circa per anni quattrocento e cinquanta. E dopo ciò diede giudici fino a Samuele
* Così i più antichi manoscritti, fra cui il Sinaitico, il Vaticano 1209, e l’Alessandrino
Si scopre così che i giudici vengono dopo i “circa quattrocentocinquant’anni” menzionati da Paolo: “E per un periodo di circa quarant’anni sopportò la loro maniera d’agire nel deserto. Dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro il paese a sorte: tutto questo durante circa quattrocentocinquant’anni. E dopo queste cose diede loro dei giudici”. Per comprendere quale periodo coprono i “circa 450 anni” si veda lo studio Da Adamo alla distruzione di Gerusalemme, in questa stessa categoria.
Del resto, il Pastore Russell, scrive al riguardo: “Sono menzionati 19 periodi che in totale formano 450 anni, ma questi periodi sono talmente disuniti, interrotti, ingarbugliati e sovrapposti, da impedire una soluzione definitiva del problema, per cui noi saremmo costretti a pronunciarci negativamente su questo soggetto, come altri hanno fatto, se il Nuovo Testamento non avesse supplito di una tale deficienza” (Il tempo è vicino, Studi sulle Scritture, pag. 29 dell’edizione italiana editata da Arti Grafiche Dott. Amodio, Napoli). È a questo punto che Russell fa la ricostruzione errata che abbiamo appena esaminato.
Un altro errore Russell lo fa alla settima riga della sua tabella, quando stabilisce: “Periodo della desolazione di Israele 70 anni”. Egli applica erroneamente a Israele i 70 anni che la Bibbia attribuisce invece alla Babilonia. Si veda al riguardo il nostro studio Excursus – Il 607 a. E. V. secondo la Watchtower, sempre in questa stessa categoria del sito.
Con questi errori, Russell pose la creazione di Adamo nell’anno 4128 a. E. V.. poi semplicemente fece: 6000 – 4128 = 1872. Ecco infine la sua conclusione: “In armonia con la Bibbia questo prova che l’anno 1872 corrisponde all’anno 6000 ed il 1873 l’inizio del settimo millennio della storia del mondo”. Ibidem, pag. 34.
Sotto la guida del deviato Joseph Rutherford, gli Studenti Biblici presero il nome di Testimoni di Geova. La cronologia del pastore C. T. Russell fu rivista e corretta. Uno dei successori di Rutherford, Frederick W. Franz, fissò la fine dei 6000 anni e dell’inizio del settimo millennio al 1975. La storia commenta da sé tutte queste false previsioni: nulla accadde.
Nella Bibbia, intanto, continua a esserci scritto: “Quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo”. – Matteo 24:36.
Perché mai noi dovremmo avere la presunzione di saperne più degli angeli e dello stesso Yeshùa, pretendendo di sapere ciò che “il Padre solo” sa?
Anziché cercare di sapere ciò che non ci è lecito conoscere, dovremmo fare. Fare ciò che Yeshùa disse di fare: “State dunque svegli, perché non sapete quando viene il vostro Signore”. – Matteo 24:42
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