ALFABETO EBRAICO BIBLICO - PRIMA LETTERA



L’alfabeto ebraico (sia antico sia moderno) è composto da 22 lettere. La prima lettera è א (ʾālef). Nella Bibbia stessa, come ad esempio nel libro delle Lamentazioni e nei Salmi 25 e 37, si trova l’ordine alfabetico della lingua ebraica.
La prima lettera א (ʾālef), non è una vocale, come a prima vista si potrebbe immaginare, ma una consonante.
L’alfabeto ebraico è formato solo da consonanti! Le vocali sono state aggiunte molto tardivamente: tra il VI e l’VIII secolo d.C.
Le vocali (salvo alcune eccezioni) sono rappresentate da punti o trattini posti al di sotto o al di sopra delle consonanti. Fuorché l’ultima consonante di una parola, tutte le altre sono dotate di una loro specifica vocale. E in tal senso la sillabazione diventa molto semplice.
Va anche ricordato che in ebraico le parole si leggono da destra a sinistra.

Per accostarsi con serietà allo studio dell’Antico Testamento è necessario, all’inizio, avere una conoscenza almeno basilare dell’ebraico antico. È la prima delle cosiddette lingue bibliche, anche se solitamente è l’ultima che si studia. Le altre due lingue bibliche sono il greco e il latino.

Oggi come oggi, rispetto solo ad alcuni anni fa, è molto più semplice intraprendere lo studio delle lingue (come del resto di qualunque altra disciplina). Si possono trovare on line lezioni di ogni tipo, che uno può scegliere, in base al proprio livello di conoscenza. Lorenza, una giovanissima collega, docente di filosofia, mi ha detto di aver preparato l’esame universitario di analisi 1, (che le serviva per maturare crediti nella specializzazione scientifica della filosofia), seguendo un corso specifico su YouTube. E il risultato è stato eccellente. Naturalmente sul web si trova di tutto, anche pseudo spiegazioni partorite da persone incompetenti. Il buon senso faccia da guida nella scelta del prodotto migliore.
Per quanto concerne in modo specifico l’ebraico antico, suggerisco le lezioni assai originali di Mario German (che purtroppo ha interrotto troppo presto) e quelle più tradizionali, ma efficaci, del francescano Giuseppe De Carlo. Ovviamente vi sono lezioni di ebraico antico tenute anche da docenti inglesi, che possono produrre il doppio effetto: mentre tieni esercitato l’inglese, apprendi anche l’ebraico.

I segni dell’alfabeto ebraico indicano sempre un suono specifico, molto spesso presente anche nelle lingue europee. Ma vi sono alcuni segni, la cui pronuncia, deve essere appresa da un insegnante. Per questo motivo è indispensabile, soprattutto nelle prima lezioni, sentire dalla viva voce di un docente la pronuncia delle lettere.
Erasmo ha appreso l’ebraico quando era già ultracinquantenne, Leopardi lo studiò, insieme all’arabo, da autodidatta, durante i famosi sette anni di studio matto e disperatissimo.
Ma perché studiare una nuova lingua? Apprendere un nuovo linguaggio spalanca la propria mente e apre gli occhi su un nuovo mondo. Non si tratta solo di apprendere segni alfabetici. Non è un puro e semplice fatto tecnico. Apprendere una lingua significa entrare in rapporto con la storia, la tradizione e la cultura di un popolo.

Ma diciamo qualcosa della prima lettera א (ʾālef) che è traslitterata con lo spirito dolce e che corrisponde al numero 1.
In ebraico אָלֶף (ʾālef) significa bue, il cui segno alfabetico potrebbe essere la trascrizione grafica della testa dell’animale (si noti il rimando all’alfa della lingua greca e alla nostra lettera a, oltre al geroglifico egizio).

L’ʾālef è muta, non si pronuncia. Pertanto quando si troverà questa consonante si pronuncerà solo la vocale che gli viene attribuita (o mediante un trattino oppure uno o più puntini). Ad esempio nella stessa parola אָלֶף (ʾālef) non si pronuncia א ma solo piccolo trattino a forma di che si trova sotto la אָ e che corrisponde alla vocale a (in tal modo abbiamo già familiarizzato con una vocale).
La prima consonante dell’alfabeto ebraico potrebbe corrispondere alla h muta della lingua francese (heurehonneur, etc.).

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