Le Dodici tribù d'israele
Le dodici tribù di Israele (anche dette figli di Israele, popolo di Israele e Israeliti) sono i dodici gruppi, legati da vincoli di parentela nei quali, secondo la tradizione biblica, si suddivideva il popolo ebraico. Ciascuna delle tribù si riteneva discendere da uno dei dodici figli di Giacobbe (chiamato anche Israele), e ne portava il nome. Sempre secondo la tradizione, quando il popolo d'Israele scese in esilio in Egitto era in numero di 70 individui analogamente alle 70 Nazioni del mondo; esso è considerato possesso particolare di Dio e lo stesso capo dei Profeti Mosè poté scorgerne la completezza solo quando contò 600.000 individui maschi, dai 20 ai 60 anni, corrispondenti alle 600.000 lettere ebraiche della Torah
Ciascuna tribù del popolo ebraico attorno all'Arca dell'Alleanza portava una bandiera o drappo di seta, definiti in ebraico degalim, con il simbolo rappresentante.
Ciascuna tribù del popolo ebraico attorno all'Arca dell'Alleanza portava una bandiera o drappo di seta, definiti in ebraico degalim, con il simbolo rappresentante.
Origine dei nomi
Nei capitoli 29 e 30 della Genesi si racconta il significato dei vari nomi, in modo da rispecchiare lo scontro tragicomico tra le due mogli: Lia, più vecchia e più feconda, e sua sorella Rachele, la più amata, ma sterile.
(N.B. le parole di colore diverso sono linkate a pagine dedicate)
Ruben, il primogenito di Giacobbe, il cui nome significa guarda: un figlio (maschio)!. Era figlio di Lia.
Simeone, secondogenito, figlio di Lia. Il suo nome significa YHWH mi ha udito.
Levi, terzo figlio di Lia. Mi si affezionerà significa, sperando Lia, in un avvicinamento di Giacobbe. Ma lui amava di più Rachele, sua sorella.
Giuda, quarto figlio di Lia, chiamato "giovane leone". Il suo nome significa loderò YHWH. Sua madre quando lo partorì disse: "Questa volta loderò YHWH". Per questo lo chiamò Giuda.
Dan, primo figlio di Bila schiava di Rachele, che, sostituendosi alla padrona sterile, divenne una moglie secondaria di Giacobbe. Per questa ragione Rachele adottò subito il bambino e gli mise nome Dan, dicendo: "YHWH mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio.
Neftali, altro figlio di Bila, frutto della rivalità tra sorelle. Quando la madre lo partorì Rachele, esultante per aver avuto un secondo figlio tramite la sua schiava, esclamò: “Ho sostenuto lotte tremende e ho vinto!”
Gad, figlio di Zilpa, ancella di Lia che quando lo partorì gridò: "per fortuna!".
Aser, secondo figlio di Zilpa schiava di Lia: quando nacque Lia gli mise nome Aser che significa felicità, perché disse: "Così mi diranno felice!".
Issacar, concepito da Lia, in un giorno in cui Giacobbe avrebbe dovuto appartarsi con Rachele. Quando lo partorì disse: "Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito", perciò lo chiamò Issacar, che significa: colui che è acquistato a mercede.
Zabulon, ancora Lia partorisce e dice: "Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli" e chiamò il figlio Zabulon, che significa: esaltare, onore, abitazione elevata. Zabulon fu l'ultimo figlio maschio partorito da Lia, che dopo di lui partorì Dina e poi cessò di avere figli.
Giuseppe, Dio ha tolto il mio disonore, disse Rachele alla nascita di questo figlio, poiché era stata sterile essa esclamò: " YHWH mi ha tolto il mio disonore", e lo chiamò Giuseppe, dicendo: " Il Signore mi aggiunga un altro figlio!".
Beniamino, è il secondo e ultimo figlio di Rachele. La madre lo partorì durante il viaggio da Bethel ad Efrata (Bethlehem), in punto di morte per le doglie del parto, chiamò il neonato Ben-'ōnī = figlio del mio dolore; ma il padre lo cambiò in quello di Binyāmīn (Beniamino), che significa figlio della mano destra, cioè del braccio della fortezza, convertendo il triste ricordo in lieto augurio.
A questa prima struttura tribale se ne succedettero altre. I cambiamenti vengono raccontati sotto varie forme, come lo stupro di Dina da parte dei Sichemiti, che può star a significare lo sterminio di un'antica tribù matriarcale che aveva Dina per eponimo.
Anche Simeone e Giuseppe scompaiono, mentre se ne aggiungono altre due Èfraim e Manasse, citati come figli di Giuseppe, ma adottati da Giacobbe. Queste due tribù furono a capo del Regno di Israele, nato nella parte nord del Regno di Davide dopo la morte di Salomone.
Èfraim, secondo figlio di Giuseppe, fu il padre, a dargli nome Èfraim "perché, come egli disse, "YHWH mi ha reso fecondo nel paese della mia sventura"
Manasse, così Giuseppe chiamò il primo dei suoi due figli nati in Egitto da Asenat sua moglie, perché egli disse: “YHWH mi ha fatto dimenticare tutto il mio affanno e tutta la casa di mio padre”. I discendenti di Manasse furono così numerosi che la tribù fu divisa in due.
Queste due tribù furono a capo del Regno di Israele, o meglio, la parte nord nata dalla secessione del Regno di Davide.
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